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lunedì 9 settembre 2013

Il collezionista


Era un narcisista sottile, non favorito dalla naturale prestanza.
Le letture e l'esuberanza avevano fatto reazione con quella dose di insicurezza giovanile inevitabile, come l'acne, intorno ai sedici. Aveva scoperto che provocare il sorriso era la via migliore per corteggiare le ragazze. Il bisogno di conferme e di piacere aveva fatto il resto e a 40 aveva smesso di censire la sua collezione.
Nonostante avesse perso passione andava avanti, per riflesso vitale, cercando variazioni sul tema, sui caratteri, sulle prestazioni. La conobbe per caso, giocando a backgammon, cacciando prede in territori non banali.
"Voglio essere onesto con te, non sono mai stato fedele e mai lo potrò essere", le disse.
Lei sorrise e in breve tempo gli mostrò come potesse facilmente interpretare, da sola, tutte le sue precedenti trecento venti amanti.



Dedicato da Luis

giovedì 8 agosto 2013

NASCITA DEL VALZER DELLE ANIME DANZANTI


Dormiva serena nella sua camera, circondata dai suoi quadri. Una mente particolare le sua, divisa tra il rigore dei numeri del suo mestiere, e il disordine colorato ma logico dei colori delle sue emozioni, forme regolari e nebulose colorate; per questo forse amava Mirò, se anche non ne comprendeva tutto il linguaggio come lei stessa con disarmante ingenuità dichiarava. Dormiva e sognava un luogo inesistente dove persone tra loro e a lei sconosciute potessero scrivere se stesse ogni volta in 10 righe. 
Il sole veloce del mattino di quasi estate la svegliò e mentre il caffè bolliva, i numeri cominciavano a far girare il mondo e sceglieva gli abiti del giorno, con due dita creò lo spazio sognato. Poi usci, leggera, sorridente..senza quasi accorgersi delle anime che avevano iniziato a danzare nel suo inesistente ma reale spazio colorato. 
C’è chi semina per raccogliere e chi lo fa solo per la naturale propensione a far nascere fiori nel mondo, ecco lei era così: gettava semi quasi senza saperlo, lasciava i fiori per chi li volesse cogliere o solo guardare. 
Ma forse di tutto questo Archimedina non era neanche consapevole.


Micro dedicato da Elle 

lunedì 29 luglio 2013

Scrivo su commissione

Aveva preso un libro, no era un enorme quaderno nero. Nera la copertina rigida. Dentro era bianco. Anzi no. Era pieno di righe. Fittissime righe. Voleva scrivere, riempirlo tutto di parole.
Si sedette, accavallò le gambe e l’uomo seduto al tavolino al bar di fronte a lei si perse con gli occhi tra le cosce, cercando l’orlo delle calze. Lei se ne accorse. L’uomo aveva una vistosissima erezione, compressa nel denim dei pantaloni. Prese la penna, la mise tra le labbra, la morse. La girò, socchiuse la bocca, la lingua giocò col piccolo cappuccio nero. All'uomo cadde la mascella e non dissimulò più la sua attenzione. Non la mollava con lo sguardo più. Quando si alzò lui la seguì. Fu allora. Che col taglio del quaderno lo colpì sul collo rapida e veloce. Paulette eseguì così la nuova "commissione". Aub gliela aveva commissionata: vai e, in dieci righe, uccidimi un coglione.

(dedicata a Pennellina)

Scritto da Faber e dedicato

"I demoni". - Il pettegolezzo.

Sono grandi amiche, quasi inseparabili, condividono molto delle loro passioni, una fra tutte la scrittura ed il piacere della compagnia all'insegna del buonumore.
Quando scatta l'ora ics ecco che puntualmente si palesa il desiderio di far uscire il demone che hanno dentro di loro.
Parte il primo SMS, con scritto: " Allora ci sei? ".
La risposta è immediata, " Certo, che aspetti? ".
Camille fa il numero e Pennellina risponde, " Ciao, come stai? La sai L'ultima? Ma allora racconta, com'è questo Animo ... "

Micro scritto Bear e dedicato

Storie a lieto fine. ( Dedicata a Paola e Luis )

Storie a lieto fine. ( Dedicata a Paola e Luis )

Un giorno incontrai la regina del regno di Microlandia. Piangente mi raccontò una storia. Per anni aveva governato il suo popolo e tutti era contenti di come andavano le cose, finchè un giorno uno stregone malefico avvelenò la rete con un virus rendendo tutti folli. Si salvò solo lei perchè era in gita a trovare il suo nobile fiorentino. Al suo ritorno trovò una situazione caotica, ingovernabile. La bella regina, baciò l'orso di corte che si trasformò in drago alato, mangiò lo stregone, l'incantesimo svanì e vissero tutti felici e contenti. Dimenticavo; il drago sputò il piedi perchè il malefico non si tagliava le unghie da secoli ed una gli si conficcò nel palato.

Micro scritto da Bear e dedicato 

Pennellina docet


Seduto davanti alla tastiera, fissando lettere, numeri, spazi vuoti ..
Credi sia facile riempire anche solo 10 fottutissime righe?
Leggo decine di racconti al giorno, alcuni davvero originali, appassionanti e mi dico, anche io devo, posso farcela, che ci vuole ..
Inizio in modo caotico a mettere giù idee e pensieri in ordine sparso, slegati tra loro
e mi chiedo perchè non trovo un senso, un filo conduttore che possa rendere il racconto scorrevole, piacevole. Improvvisamente, quasi folgorato, mi ricordo dei consigli di Pennellina: “se ti dilunghi in cose noiose io smetto di leggere”, “sai quanti lettori non vanno oltre il terzo rigo?”, “le parole che non servono e affaticano la storia”, “non sentirti in dovere di spiegare tutto”, “tagliare, tagliare …”


Micro scritto da Bear e dedicato

26 luglio 2013!

Luci bianche su quel palco, a disegnar e cancellare ombre, quasi a violentare quei corpi immobili sulla scena, in un silenzio irreale. Rumore di passi sulle tavole consunte, l'uno deciso, forte, sicuro, l'altro al suo fianco, leggero e leggiadro, a formar un tutt'uno; un passo dopo l'altro, fino al proscenio, inchinandosi. Loro e solo loro, rubano la scena, in quest'ultimo atto, in quest'ultima recita d'addio. Attori e protagonisti che scelgono di ritirarsi, che sorridendo al loro pubblico dicono, mentendo, ”in fondo era solo una recita” e indicando le figure immobili alle loro spalle aggiungono “loro saranno meglio di noi”, ma sanno di mentire, nessuno li potrà sostituire, ne sulla scena ne nel cuore di chi li ha applauditi e li applaude. Scende lento il sipario, le luci si spengono su una inutile triste standing ovation. Mai più come prima. Adieu.

Micro scritto da Enrico Magister e dedicato

SOLO GRAZIE

Era arrivata per caso, titubante, non sapendo bene chi o che cosa avrebbe trovato. Lei che non apparteneva a quel mondo fatto di un amore "diverso" dal suo. Entrò in punta di piedi e venne accolta con un calore che non si aspettava e soprattutto non si sentì in alcun modo giudicata. E poi, venne quel giorno. Il 31 /05/2011, un giorno che segnò un cambiamento nel suo modo di percepirsi e che le diede il coraggio di buttarsi in un'avventura che le avrebbe dato il coraggio di fare uscire la parte più nascosta di sè, senza paura di essere etichettata. E conobbe tante persone, quei nick divennero visi, voci, amici. Si sentiva parte di una famiglia. Una bella famiglia. E sicuramente con molti di loro continuerà a sentirsene parte. Questa è la magia!

(Questo micro lo dedico a chi ha contribuito inconsapevolmente a trasmetterti gioia, affetto e maggior consapevolezza di me stessa. Grazie)

Micro scritto da Sun Rise e dedicato

CREDIAMO DI CRESCERE.

Ti accorgi della pecca nel contratto e speri non se ne accorgano per correggerla tu. Qualcuno se ne va e tu ti senti sola. E ti senti come a scuola, quando gli altri bambini erano già a casa e tu li, aspettando una mamma che non arriva. E il perché lo saprai anni dopo.
Se ne va un pezzo di micro, che un po é ciò che sei stata. Ti dici che ricorderai come é stato bello. Ma non basta.
Crediamo di crescere. Non è proprio così.

Micro  scritto da Nata Ieri e dedicato

Quell’attimo in cui si ferma il vento, a volte e le foglie smettono di tremare


Aveva sentito nell’aria quel cambio di vento, quel tremito che le foglie colgono per prime. Quando smettono un attimo solo di vibrare e poi ricominciano, da sole. Sotto la carezza che sembra, ma non è più, uguale. Poi aveva sentito l’ozono nell’aria. L’odore pungergli il naso. Salire con sapore di metallo dalle narici alla gola. Un brivido lungo la schiena. Senza motivo, faceva caldo, caldissimo, e i brividi di solito vengono col freddo. Invece il vento era più caldo persino ora, veniva da est, sud-est, portava sabbia e minaccia di pioggia a macchiare l’auto di gocce brune. Guardò le nuvole, ferme, immote, cariche, e colorate dal tramonto del sole. Fermò il respiro un attimo. Ascoltò il cielo e un primo tuono. Posò la penna, e salutò la fine inevitabile di una stagione.

(per Paola e Luigi)


Micro scritto da Faber Zerotre e dedicato

Il Treno fatato.

C'è un treno incantato che non corre su rotaie.Un treno fatato che ti fa tornar bambino.Variopinti sono i suoi viaggiatori.Uomini e donne di ogni eta.Con la ventiquattrore o lo zainetto in mano,intellettuali o dagli abiti sgargianti.In quell'immenso vagone,volano pensieri pensati,arrotolati e poi gettati.Strizzatine d'occhio a suon di like.Amori nati o perduti.Pezzi di vita vissuta e sognata.Come in ogni viaggio,non mancano baruffe.Per una voce troppo alta o lo sberleffo.Ad ogni fermata incontri Lei a porgerti penna e taccuino.Un sorriso a colorar le labbra ed una bella parola per tutti.Lui il conducente,come Virgilio guida con sicurezza e tranquillità,superando tempeste ed alluvioni.
Poi,all'improvviso te li trovi di fronte.Mano mano a dirti Addio.Non hanno bisogno di palco e ribalta,luci o vetrine.A loro,basta stringersi più forte.Nel salutarli provi l'amaro dell'ultimo giorno di scuola.
Ed e'vero.Da domani il treno tornerà a correre veloce e la scuola ricomincerà di nuovo.Ma oggi è così.
Grazie Paola.Grazie Luigi.

(Firmato : Uno dei Mille )


Scritto  a Arthus E Il Mare e dedicato 

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