Aveva sentito nell’aria quel cambio di vento, quel tremito che le foglie colgono per prime. Quando smettono un attimo solo di vibrare e poi ricominciano, da sole. Sotto la carezza che sembra, ma non è più, uguale. Poi aveva sentito l’ozono nell’aria. L’odore pungergli il naso. Salire con sapore di metallo dalle narici alla gola. Un brivido lungo la schiena. Senza motivo, faceva caldo, caldissimo, e i brividi di solito vengono col freddo. Invece il vento era più caldo persino ora, veniva da est, sud-est, portava sabbia e minaccia di pioggia a macchiare l’auto di gocce brune. Guardò le nuvole, ferme, immote, cariche, e colorate dal tramonto del sole. Fermò il respiro un attimo. Ascoltò il cielo e un primo tuono. Posò la penna, e salutò la fine inevitabile di una stagione.
(per Paola e Luigi)
Micro scritto da Faber Zerotre e dedicato
(per Paola e Luigi)
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