Luci bianche su quel palco, a disegnar e cancellare ombre, quasi a violentare quei corpi immobili sulla scena, in un silenzio irreale. Rumore di passi sulle tavole consunte, l'uno deciso, forte, sicuro, l'altro al suo fianco, leggero e leggiadro, a formar un tutt'uno; un passo dopo l'altro, fino al proscenio, inchinandosi. Loro e solo loro, rubano la scena, in quest'ultimo atto, in quest'ultima recita d'addio. Attori e protagonisti che scelgono di ritirarsi, che sorridendo al loro pubblico dicono, mentendo, ”in fondo era solo una recita” e indicando le figure immobili alle loro spalle aggiungono “loro saranno meglio di noi”, ma sanno di mentire, nessuno li potrà sostituire, ne sulla scena ne nel cuore di chi li ha applauditi e li applaude. Scende lento il sipario, le luci si spengono su una inutile triste standing ovation. Mai più come prima. Adieu.
Micro scritto da Enrico Magister e dedicato
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